Tutto ha inizio il 15 febbraio 1906 quando si riuniscono a Zuel, assieme a Romeo Manaigo (proprietario dell’albergo Miramonti), ventisei uomini interessati alla realizzazione del nuovo acquedotto d’acqua potabile; questi nominano tre rappresentanti (Agostino Alverà, Bortolo Alverà, Andrea Manaigo) affinché si impegnino nel rendere concreta tale intenzione.
Il comitato si riunisce alcuni giorni dopo, il 25 febbraio, ricordando il contributo comunale (del 1901!) di 1000 corone a favore delle famiglie povere, perché anche queste possano usufruire del tanto reclamato impianto di acqua potabile. Si rammenta poi come all’acquedotto dovranno essere applicati due idranti: uno posizionato presso la fontana davanti alla chiesa di San Rocco, l’altro vicino alla casa di Angelo Pompanin Marco.
Il comitato si rivolge nuovamente al Comune affinché il contributo non solo venga distribuito in maniera proporzionata a tutte le famiglie, ma che sia incrementato di 1500 corone con la realizzazione degli idranti che, in effetti, vanno a salvare la casa di tutti e non solo dei più poveri. Chiede infine che il Comune si faccia garante presso una cassa di risparmio per l’importo complessivo di 6500 corone che verrà annualmente ammortizzato. Il preventivo, redatto in tedesco e in italiano, comprende, oltre ai lavori di scavo e di muratura, anche l’acquisto e il trasporto del legname.
Firmano in 34, uomini e donne.
Zuel il 25 Febrajo 1906
Alla Lodevole Rappresentanza Comunale Luogo
Codesta lodevole rappresentanza nella seduta dei 31 Gennajo 1901 deliberava di contribuire con un’importo di cor. 1000 pel progettato lavoro di menar l’acqua potabile a mezzo di tubi di cemento, a condizioni però che questa vicinia applicase due Idranti, e questo importo venise erogato esclusivamente, e proporzionalmente, in favore delle famiglie povere.
Ora la vicinia si è decisa finalmente di eseguire questo tanto reclamato lavoro.
La condota viene fatta con tubi di (Schott Gussrohre) fino alla vasca di separazione ove Romeo Manaigo intende di fare la sua diramazione.
/ sotto la cava di Ghiaja /.
Dalla vasca di diramazione del Manaigo Romeo sino a Zuel viene fatta con tubi o valle adire cane Manesman, dello spesore di 60 m/m ed il lavoro verebbe eseguito in maniera che l’acqua avrebbe una pressione di 7 Atmosfera, a questo acquedotto verebbe applicato due Idranti delle spesore di 50 m/m e precisamente uno vicino alla fontana avente alla Chiesa, e laltro sopra la fontana di Angelo Pompanin Marco.
Ora l’infrascriti si svolge nuovamente a codesta onorevole asemblea colla preghiera che il Comune volese contribuire coll’importo già stabilito, non solo a favore dei poveri della vicinia, ma bensì che vengano distribuiti porprozionalmente a tutte le famiglie, in vista che coll’applicazione degli Idranti, aumenterebbe la spesa di 1500 Corone, edi in caso di un’incendio, si a la posibiltà di salvare non solo le case dei poveri, ma bensi a quelle di tutti.
Inoltre l’infrascriti pregono che il Comune voglia fare garanzia presso qualche Cassa di risparmio, per l’importo di circa /vedi preventivo/ che si dovra mutuare, il quale verebbe ammortizzato annualmente, sulla base, proporzione, della spesa sostenuta dai privati di Cortina, pel condoto acqua Cortina Pecol, osservando che l’infrascritti si farebbero garanti verso il Comune dell’importo occorente, con un regolare documento da stipularsi appena ricevuto il mutuo.
Allo scopo si allega una copia del preventivo.
Colla speranza che la presente verra presa in considerazione anticipando i piu sentiti ringraziamenti.
Si segnano
Il comitato
Agostino Alverà
Manaigo Andrea
Alverà Bortolo
Zangrandi Veneranda
Pompanin Zaccaria
Menardi Rosa
Giuseppe Manaigo
Luigi Pompanin
Lorenzi Pietro
Lorenzi Paolo
Dalago Giudita Moglie di Graziano X
Beniamino Ghiretti
Zorzi Bortolo fu Antonio
Zorzi Bortolo fù Bortolo
Angelo Pompanin Marco
Baldassare Zangrandi
Catterina Costantini
Il 3 settembre 1906 il Capitanato distrettuale scrive alla Vicinia di Zuel comunicando come la sorgente di Fraina fornisca ora l’acqua potabile delle malghe e case di Fraina, del bestiame della stessa oltre che di Mandres e di Zuel, e dei vicini della frazione di Zuel.
Ebbene, della medesima sorgente intendono servirsi gli abitanti di Zuel oltre che l’albergo Miramonti, di proprietà del Manaigo, il quale pretende per il proprio acquedotto una portata di 30 litri al minuto.
Così, dopo lunga discussione, si conviene che per le 33 famiglie della Vicinia di Zuel e per Romeo Manaigo venga progettato un nuovo condotto d’acqua dalla sorgente alle singole fontane e sopra il fienile Bigontina per il Manaigo, il quale si impegna a coprire il 40% delle spese. Tutta l’acqua verrà raccolta in un serbatoio tramite canali coperti per evitare un possibile inquinamento, mentre, per mezzo di un’apposita vasca, si soddisferà il cosiddetto diritto di abbeveraggio del bestiame delle Regole. Per quanto attiene al tracciato, si può facilmente dedurre come sia “ripercorso” quello del vecchio acquedotto.
Inoltre, si prevede di condurre l’acqua tenendo conto del numero di componenti del nucleo famigliare oltre che del bestiame di taglio grosso e piccolo; si calcola infatti di destinare 60 litri per persona al giorno, 100 litri per il bestiame grosso e 20 per quello piccolo. Considerando che il quantitativo di cui si dispone è complessivamente di 388 litri al minuto, e che gli abitanti di Zuel sono 141 mentre gli animali 367, si giunge ad un fabbisogno di 24.000 litri al giorno. Per di più, resteranno a disposizione per uso pubblico le tre fontane pubbliche1 e i due idranti, fondamentali per spegnere eventuali incendi. Si accorda quindi che l’acquedotto sia amministrato da un Comitato composto dal Capovilla e due fiduciari eletti ogni due anni da tutti gli interessati.
Si concorda sul fatto che in tal modo si possa raggiungere un considerevole miglioramento nella provvista dell’acqua per Zuel e devesi quindi molto encomiare tal lavoro; sia per pubblici riguardi, sia dal lato tecnico ed igienico.
Ci si assicura infine che le acque superflue non determinino conseguenze negative sui fondi adiacenti, che non vengano lesi i diritti d’acqua già esistenti dei mulini di Bortolo Caldara e dell’albergo Miramonti, e che i tubi siano interrati ad almeno 1.20 metri di profondità per evitare problemi quando la temperatura scende sotto lo zero.
Nr. 1926
I. R. Capitanato distrettuale
Ampezzo, li 3 settembre 1906
Alla VICINIA di ZUEL in Ampezzo.
Per costruire nuovi acquedotti tanto per la Vicinia di Zuel come l’albergo Miramonti di Romeo Manaigo della sorgente in Fraina, le per trattazioni orali dei 15 giugno 1905 e 25 aprile 1906 colle parti interessate ebbero il seguente risultato:
La sorgente in Fraina è acqua pubblica che ora serve per acqua potabile:
1. delle malghe e case di Fraina;
2. per abbeveraggio del bestiame delle regole di Fraina, Mandres e Zuel;
3. dei vicini della frazione di Zuel.
Le misurazioni eseguite dalla commissione edile del Comune d’Ampezzo mensilmente dai 5 agosto 1904 fino al maggio 1905, davano un minimo nel mese di marzo di 388 lit.al minuto I. – Le misurazioni delle fontane della Vicinia di Zuel davano un minimo di lit.26 al min.I. pure nel mese di marzo.
Il petente Manaigo Romeo pretende pel suo acquedotto per la nuova fabbrica dell’Hotel Miramonti litri 30 al minuto, nonché l’acqua necessaria per nutrire un idrante in caso d’incendio.
Dopo lunga discussione si venne al seguente risultato:
ad 1. Le malghe e le case in Fraina si riservano l’acqua necessaria per uso d’acqua potabile.
ad. 2. Le regole parimenti non hanno nulla in contrario al progettato acquedotto, qualora resti coperto il bisogno loro, per abbeveraggio del bestiame pascolante.
ad. 3. La Vicinia di Zuel, composta per ora di 33 famiglie interessate addiviene con Romeo Manaigo al seguente:
CONVEGNO
1. Viene progettato di fare un nuovo condotto d’acqua con tubi di cimento portland dalla sorgente, regolando la presa di questa fino al festinello ove la Vicinia dirama le singole fontane e precisamente subito sopra il fienile Bigontina, compreso la vasca di separazione, ove il Manaigo intende fare la sua diramazione (:sotto la casa di ghiaia:).
2. Per questo lavoro il signor Romeo Manaigo si obbliga di concorrere col 40% sopra tutta la spesa, che viene anche accettato dai membri della Vicinia di Zuel. La Vicinia di Zuel dall’altro lato non ha nulla in contrario all’aggiudicazione di acqua in ragione di 30 litri al minuto primo per gli scopi sopradetti.
3. Bortolo Caldara proprietario dei mulini a Pezzie e Romeo Manaigo per la sua attuale sorgente d’acqua potabile per l’Albergo Miramonti osservano, che le loro sorgenti sono in congiunzione con quella di Fraina, cioè vengono da questa nutrite e per questo motivo viene convenuto fra le parti di lasciare correre l’acqua superflua già alla presa d’acqua presso la sorgente.
4. Alla sorgente in Fraina tutta l’acqua sarà raccolta in un serbatoio mediante canali coperti affinché l’acqua non possa essere inquinata.
Per soddisfare il diritto di abbeveraggio del bestiame delle regole dal serbatoio di raccolta sarà condotta acqua nella quantità di litri 1 al m.pr. in apposita vasca, vicino al serbatoio, della quale possono servirsi anche altri passanti, boschieri ecc. con che si dichiari soddisfatta la Regola.
5. I possessori delle case e malghe in Fraina domandano di condursi la loro acqua necessaria potabile cioè 1 min.lit. mediante un hüdrante Widder che adopera 5 lit.m. per essere messo in moto, in vicinanza delle case obbligandosi di ricondurre l’acqua adoperata soltanto per spingere il Wider, cioè 5 lit.al min. nel canale di raccolta o serbatoio. Sentito gli altri interessati a ciò, viene dato il permesso senz’altro ex commissione dal Dirigente la stessa l’i.r. Capitano distr. col consenso di tutti gli interessati.
6. Ognuno dei interessati della Vicinia di Zuel potrà condursi la sua parte di acqua conteggiata secondo il numero di persone della famiglia e del bestiame grosso e piccolo della stessa, che pure forma anche la base di contribuzione, nella propria casa a spina morta, desistendo poi, eccettuato casi eccezionali dall’uso delle fontane pubbliche.
7. Per l’uso pubblico staranno a disposizione 3 fontane pubbliche e due idranti a spegnere incendi nel villaggio di Zuel lungo il stradone erariale.
8. Le diramazioni per le singole case deve costruirsi e pagarsi chi ne vuole costruire, mentre come già sopra osservato per il rimanente a tutti comunevole tutti devono concorrere in ragione delle persone, bestiame grosso e piccolo esistente nelle singole famiglie calcolando per giorno e persona 60 litri, per bestiame grosso 100 litri e bestiame piccolo 20 litri d’acqua.
Questa proporzione servirà anche pro futuro tanto per regolare la quantità d’acqua delle singole fontane come per la distribuzione della concorrenza e spese comunevoli.
9. Tutta l’amministrazione dell’acquedotto sarà eseguita da un comitato, che consiste nel Capovilla pro tempore e due fiduciari da eleggersi fra tutti gli interessati ogni due anni ad uso delle Regole.
Il perito tecnico dà il seguente parere:
Nell’istanza presentata è prevista l’utilizzazione della sorgente che si trova nella località Fraina nel fondo part. Nr. 8464 del Comune catastale d’Ampezzo.
Secondo le misurazioni fatte dalla Vicinia di Zuel risulta in massima magra un quantitativo di 388 litri al minuto primo ossia lit. 64 al minuto secondo.
Le liste del Comune davano pro anno corrente per Zuel 141 abitanti e 367 bestie (:87 animali grossi e 280 animali minuto:) cosiche ammettendo litri 60 per giorno e testa degli abitanti, litri 100 per giorno e capo di bestiame grosso e l. 20 per giorno e capo di bestiame minuto, preso in riflessione un analogo aumento, si abbisognano litri 24000 per giorno, risp.min. lit.17.
Oltre a ciò sono da nutrirsi 2 idranti a Zuel e previste 3 fontane, ognuna della quali abbisogna di 10 l. d’acqua per minuto. L’acqua vien condotta dal recipiente di presa a mezzo d’un acquedotto di tubi di ferro fuso dello spessore di 79 m/m in una vasca divisoria, dalla quale l’acquedotto principale si avvia, percorrendo quasi sempre la traccia del vecchio acquedotto fino ad un divisore sopra il villaggio.
Alla vasca divisoria, dalla quale il ramo principale conduce a Zuel, il ramo secondo all’albergo Miramonti, incomincia propriamente l’acquedotto di pressione consistente di tubi d’acciaio Mannesmann del diametro di 80 m/m.
Gl’idranti servirebbero soltanto a scopi di spruzzare. Sulla supplica presentata si da, in quanto l’abbozzo difettoso e incompiuto dello stesso lo permetta, il seguente parere:
In ogni modo colla progettata costruzione si raggiunge un considerevole miglioramento nella provvista dell’acqua per Zuel e devesi quindi molto encomiare tal lavoro; sia per pubblici riguardi, sia dal lato tecnico ed igienico.
L’i.r. Capitanato distr. d’Ampezzo approvando queste convenzioni fra le parti ed in base al parere tecnico, trovo di conferire al senso del paragrafo 18 legge sulle acque dei 28 agosto 1870 B.L.I. Nr.64 le seguenti concessioni: Sotto l’osservanza delle convenzioni sopraesposte si concede dall’acqua potabile e pubblica della sorgente in Fraina:
1. all’ albergo Miramonti 30 litri al minuto primo;
2. alla Vicinia di Zuel in ragione della popolazione e delle 3 fontane pubbliche 50 litri al minuto primo;
3. l’intera acqua da usare a mezzo idranti per casi d’incendio ad ognuno dei concessionari e ciò sotto le seguenti condizioni:
a. vasca di presa da farsi a muro di cemento e bene coperta della lunghezza di 2.50 m. larghezza 1.50 m. e altezza 1.70 m.
b. La conduttura della Vicinia della vasca divisoria la quale nel punto più basso sopporta una pressione idrostatica di m.75 sarà da farsi con tubi di acciaio Mannesmann ed i materiali dovranno esser stati provati alle officine a 14 atmosfere e devono essere capaci di resistere alla pressione d’esercizio fino a (Zuel) anzi 7 atmosfere.
c. La acqua superflua sopra quella concessa tanto dalla vasca di presa, dalla vasca di divisione e di tutti gli altri sbocchi d’acqua è da deviare in maniera tale che non vi nascano delle conseguenze dannose per i fondi adiacenti e che dall’altro canto non vengano lesi i diritti d’acqua già esistenti, cioè dei mulini di Caldara Bortolo e dell’acqua potabile dell’albergo Miramonti.
d. Per l’esistente pericolo di agghiaciamento e per evitare vacillazioni della temperatura sono da adagiarsi i tubi Mannesmann almeno a m. 1,20 sotto il terreno su un letto di sabbia.
e. Le vasche sono da munirsi degli ordigni necessari per chiudere e regolare la quantità d’acqua e riceveranno le stesse un suolo inclinato e a forma di guscia per poterle facilmente nettare.
f. Nell’interesse dell’uso pubblico più esteso di questa sorgente d’acqua pubblica a senso del paragrafo 27 leg.cit. questa concessione d’acqua pubblica è legata alla condizione che ognuno verso concorrenza alle attuali e future spese dell’intiero acquedotto in ragione del suo uso risp. Bisogno, calcolato nel modo antidescritto, può prendere parte allo stesso escluso soltanto la diramazione privata per l’albergo Miramonti.
g. Spetta unicamente all’autorità capitanale di disporre sull’acqua pubblica di questa sorgente in Fraina e di decidere eventualmente sulla partecipazione di terzi a quest’acqua e acquedotti e sulla rispettiva concorrenza.
h. Giuseppina Menardi proprietaria del fondo part. Nr. 315 e 316 in Zuel concede il passaggio dell’acquedotto (:diramazione per Zuel:) per detto sul fondo, verso corrispondente indennizzo e colla riserva che l’acquedotto dovrebbe venir traslocato qualora in avvenire avesse da impedire un futuro fabbricato eventualmente da erigersi su detto fondo.
i. Questa concessione non altera i diritti d’altri.
l. Finiti tutti i presenti lavori per i quali si stabilisce il termine d’un anno, la Vicinia come pure Romeo Manaigo devono domandare qui il collaudo dell’acquedotto.
Contro questa decisione resta libero alle parti il ricorso all’i.r. Luogotenenza da presentarsi presso questo i.r.Capitanato distr.entro 14 giorni dal giorno d’intimazione.
L’i.r. Capitano distr.
(D.S.) Il Dr. firma illeggibile
La presente copia, che si rilascia a richiesta del consorzio d’acqua potabile in Zuel rappresentato da Alverà Agostino di Zuel di Cortina d’Ampezzo, concorda esattamente con l’originale atto, scritto su sette pagine di due fogli di carta libera, esibitomi dalla parte per la verifica ed alla stessa restituito.
Cortina d’Ampezzo, addì quattro giugno millenovecentoventotto – sesto Era Fasc.
(L.S.) fto dr. Felice Mattevi notaio
A novembre 1906 il Capitanato distrettuale si rivolge quindi al neonato Consorzio d’acqua potabile di Zuel in seguito al sopralluogo del 30 ottobre. Ebbene, dalla missiva del 27 novembre risulta che l’impianto funziona secondo le regole d’arte e che corrisponde alle condizioni riportate nella concessione.
Vengono tuttavia presentate alcune osservazioni riguardanti dei cambiamenti rispetto al progetto originario: in particolare, il diametro del condotto principale misura 60 mm e non 80, l’interramento è di 1 metro e non 1.20, le acque superflue sono state direzionate verso Zuel e non verso il Miramonti. A quest’ultima mancanza si è comunque già posto rimedio con una conduttura di congiungimento.
Si raccomanda infine che gli idranti vengano sempre lasciati sotto pressione in modo che siano pronti all’uso in caso di incendio.
Avendo tali cangiamenti causato un peggioramento del progetto, si conclude che … non verranno ostacolati (!). Viene quindi accordato il consenso all’utilizzazione dell’acquedotto.
Per quanto riguarda quel 40% con cui il Manaigo si impegnava a concorrere per il mantenimento dell’acquedotto dalla sorgente al fienile di Bigontina, il proprietario del Miramonti chiede di partecipare anche agli introiti del consorzio in caso di vendita dell’acqua a nuovi soci. Si indica pertanto di riservare tale importo ad un fondo di manutenzione dell’acquedotto stesso; la proposta viene accolta favorevolmente dal comitato.
nr. 3549
I.R. Capitanato distrettuale
Ampezzo, li 27 Novembre 1906
Al Consorzio d’acqua potabile in ZUEL
L’ingegnere distrettuale in base al sopraluogo commissionale dei 30 ottobre 1906 presentò il seguente parere sopra il collaudo assunto ai 30 ott.1906 del nuovo acquedotto di Zuel approvato con decreto dell’i.r.Capitanato distr.d’Ampezzo dei 3 settembre 1906 Nr. 1926.
Quest’atto ufficioso fu assunto a senso dell’editto capitanale 10 ottobre a.c. Nr.3151 ed il seguente parere si esterna soltanto sull’ammissibilità dell’impianto in pubblici riguardi, non si prese quindi riguardo alcuno ad un rendiconto tra la frazione di Zuel, l’albergatore Romeo Manaigo e la ditta installante.
L’impianto riuscì in generale secondo le regole d’arte, solido e corrispondente alle condizioni date dal decreto di concessione, in quanto ciò si potè constatare nelle parti visibili e per quanto ciò si possa arguire dall’esatto funzionamento dell’impianto rispetto alle parti sotterranee.
In ispecie son però da farsi ancora le seguenti osservazioni rispett.te furono constatati i seguenti cangia menti in confronto al progetto:
1. Il diametro della conduttura principale non ha 80 m/m. ma solo 60 m/m., la quale circostanza sfavorisce molto la capacità d’azione degli idranti in caso d’incendio.
2. I tubi non furono collocati , come prescritto, almeno 1.20 m. ma solo 1.00 m. sottoterra, con chè si avranno in ogni modo a deplorarsi cangiamenti di temperatura quando anche non considerevoli, inoltre è in seguito a tale cangiamento resa possibile una maggiore e più rapido deperimento di tubi.
3. La condotta dell’acqua superflua del divisore presso la diramazione dell’acquedotto verso Zuel e Miramonti fu eseguita nella direzione verso Zuel invece che verso la vallata nella direzione di Miramonti così che l’utilizzazione dell’acqua superflua sarebbe stata esclusa tanto per Romeo Manaigo che per il mugnaio.
A questo difetto fu rimediato da parte dell’albergatore Romeo Manaigo colla costruzione d’una conduttura di congiungimento dal divisore al suo serbatoio, dal quale l’acqua superflua si versa nella vallata diretta a Miramonti e il mulino del Caldara.
4. La spine delle fontane pubbliche e le spine morte delle case sono da regolarsi in modo che le stesse forniscano prese insieme una quantità d’acqua di 50 lit. al minuto, di questi sarebbero da calcolarsi arrotondati 5 lit. per minuto per spine morte.
5. Gl’idranti tanto di Zuel che di Miramonti preso riguardo alla difficile praticabilità del divisore ed in quanto la rispettiva praticabilità del divisore ed in quanto la rispettiva quantità d’acqua non avesse a trovar impiego per altri scopi sono da lasciarsi sempre sotto pressione per poter nel caso di un eventuale incendio avere pronti gl’idranti, ciò che si può effettuare senza ostacolo stante la grande quantità d’acqua che è a disposizione.
In ogni modo sarà necessario di regolare la chiusa di una od altra conduttura presso la vasca divisoria pel caso d’incendio.
Ai cangiamenti eseguiti, benché essi mostrino un peggioramento del progetto non si pone alcun ostacolo in riguardi pubblici.
Basandomi su questo risultato del collaudo accordo verso osservanza delle disposizioni della concessione e del parere del collaudo il consenso di utilizzazione dell’acquedotto in parola.
Giusta protocollo dei 25 nov. 1906 Nr. 3549 Romeo Manaigo riguardo il futuro mantenimento dell’acquedotto in parola dalla sorgente in Fraina fino al festinello sopra il fienile del Bigontina in Zuel si obbligò di concorrere col 40% , ma dall’altra parte vuole partecipare anche agli introiti del consorzio che vengono incassati dalla vendita di acqua a neoentranti consorti nella medesima proporzione.
Questi importi del 40% dell’intiera tassa saranno da mettere a frutto per formare un fondo di mantenimento del sopradescritto acquedotto, da quale fondo in prima linea saranno da pagare le necessarie riparature e soltanto quanto questo fondo non bastasse a coprire tali spese, avrà da entrare la concorrenza soprastabilita fra lui ed il consorzio.
Il comitato quale mandatario dei consorti di Zuel accetta questa proposta del signor Romeo Manaigo.
Contro questo decreto ad ognuno resta libero il ricorso all’i.r.Luogotenenza in Innsbruck da presentarsi antro 14 giorni dall’intimazione presso questo
i.r.Capitanato distr. in Ampezzo.
La concessione è prenotata nel libro del diritto di acque in quest’ufficio al Nr. 8.
L’i.r Capitano distr.
(.L.S.) fto Schweiger
La presente copia è conforme all’originale atto munito di timbro e firma autentica, scritto su foglio di carta libera. Cortina d’Ampezzo, addi quattro giugno millenovecentoventotto – VI E.F. – (L.S.) fto dr. Felice Mattevi notaio.
In data 24 dicembre 1906, presso l’Albergo Silvano, si riuniscono i consorziati per nominare i tre revisori e i membri del Comitato e per decidere in quanto tempo ammortizzare il capitale (20 anni).
Protocollo N.2
Assunto in Zuel li 24 Decembre 1906
Oggi di nell’Albergo Silvano venivano regolarmente invitatti tutti gli interessati della Vicinia di Zuel di sopra ed atri partecipi al nuovo acquedotto d’acqua potabile dalla sorgente di Fraina.
Comparsi N.21 interressati alle ore 7 di sera fu aperta la seduta
I. Specifica Resoconto delle spese, fu accordato , e nomina tre revisori e precisamente Zangrandi Baldasare Lorenzi Giuseppe di Pietro e Pompanin Florindo di Francesco.
II. Nomina del Comitatto, ad unanimita nomino i seguenti Luigi Manaigo, Angelo Pompanin, e Bortolo Zorzi.
III. Proposta degli incassi fatti per la vendita dei materiali rimasti, da formarsi fondo acqua, a sotrare dalle spese, fu di sotrare dalle spese.
IV. Proposta in quanto tempo decidete di ammortizzare il capitale, fu deciso in 20 anni.
V. Rinumerazione al comitatto esecutivo per le sue prestazioni, fu stabilito di asegnarli Corone 60 – dicansi in parola corone (Sesanta).
VI. Proposta per le spese antecedenti per la costruzione di una picola vasca sopra il fenile di Agostino Bigontina del vecchio acquedotto errete da Bortolo Alverà, in’unione con la Vicinia di Zuel, pagando la spesa di costruzione metà dell’importo alla Vicinia, e l’altra metà da pagarsi da Bortolo Alverà, la spesa tocante alla Vicinia fu deliberato di unirlo alle spese del nuovo acquedotto.
VII. Proposta dovendosi verso il Comune d’Ampezzo esprimersi in una somma rotonda in Corone divisibile per 100 – per l’ammortizzazione del capitale occoribile, e sicome non risulta dalle spese sostenute in cifra rotonda, anno deciso di chiedere quel picolo importo resultante in più, e di questo formar eun fondo acqua.
VIII. Luigi Manaigo di questa Vicinia dimanda la concesione di saldare la sua quota aspetante, e pagherebbe qualche importo che la Vicinia crede di volerlo condanare, per essere escluso dalle vegende.
L’assemblea accorda la sua proposta, e lo condona a Corone 100- diconsi in parola Corone Cento in più della sua aspetante contribuzione.
IX. Tutti gli atti, ed il resoconto, ed altri documenti appartenenti al nuovo acquedotto d’acqua devono venir depositatti nell’Archivio della Ven Chiesa di St. Rocco in Zuel.
X. Firma del presente protocollo per nominati i seguenti Zangrandi Baldasare, Lorenzi Giuseppe di Pietro, e Pompanin Florindo di Francesco.
P.S. Florindo Pompanin di Francesco, sostituisce per Luigi Manaigo quale uomo del Comitatto.
Per il Comitatto,
Agostino Alverà
Zangrandi Baldasare
Florindo Pompanin
Lorenzi Giuseppe
Di seguito il resoconto, redatto nel gennaio del 1907, della costruzione del nuovo acquedotto, con cui si fa presente l’obbligo da parte della Vicinia di corrispondere un interesse annuo del 7% prevedendo di ammortizzare l’investimento in 19 anni (da sottolineare il litro di acquavite per il facchinaggio lungo il canale al signor Giuseppe Lorenzi e compagni).
Venendo al bilancio del primo anno, poiché le entrate, comprendenti il contributo del Comune e incassi vari, ammontano a 4231 corone, mentre la spesa complessiva per il Comitato rispetta il preventivo ed è pertanto di 7580 corone, restano da pagare 3348 corone.
Si fornisce quindi l’elenco dei contribuenti con relativi animali che svernano nelle stalle di Zuel.
Estratto dal volume “Acquedotto Vicinia Zuel di Sopra” – Ricerche condotte da Leonardo Pompanin, testi di Irene Pompanin